martedì, gennaio 3

Insieme si può: un servizio a domicilio equo e sperimentale


Il servizio a domicilio equo e sperimentale che immaginiamo è finalizzato alla verifica di fattibilità di una sia pur modesta ma solida bottega del commercio equo e solidale a Sciacca. E ad attivare il Coordinamento cittadino LiberiamolaSicilia.it attorno a un quotidiano fatto e contatto, piccolo ma significativo oltre che simbolico e non solo. Per cominciare, una iniziativa come quella di un servizio a domicilio, molto più modesta di quella di una bottega, potrebbe servire a fare chiarezza, perchè un tale preliminare servizio comporta già varie cose concrete: una embrionale organizzazione d'impresa e almeno una rete di clienti, uno "zoccolo duro" di 120-150 fruitori fedeli su un bacino di almeno 400-600 interessati, con raccolta degli ordini da parte di un centro che indirizza le consegne a un gruppo di collaboratori occasionali. L'attività vista così è ancora molto semplice (?) e può essere (?) prudentemente sperimentata: il centro, formato dal titolare (anche unico) dell'impresa che sostiene le spese collegate all'esercizio economico, tramite dei semplici collaboratori occasionali potrà infatti organizzare con poco la raccolta anticipata degli ordini e degli acquisti presso un Magazzino regionale (Palermo, Catania) con il 18% (circa per gli alimentari) e il 40% (circa per i prodotti artigianali) di sconto sul prezzo al cliente. Il centro a questo punto potrebbe garantire ai collaboratori un tot (9% - 20% ?) del venduto, a partire da un compenso minimo orario (?) per la distribuzione (5 euro in prodotti / 4 euro in contanti?). Si sperimenterebbe così nei fatti la commercializzazione di prodotti e servizi equi in modo continuo e non episodico, con risultati e indotto (produzioni di reti e palinsesti di informazioni, scelte e politiche altre rispetto a quelle speculative comuni) che andrebbero verificati oltre il volontariato episodico, integrando tentativi già fatti e da fare di vendite locali a eventi o culturali o parrocchiali, e fidelizzando insieme e fuori da ogni steccato fornitori etici, distribuzione, lavoro e consumo solidale. Per modelli di socioeconomia nonviolenta o economia etica o semplicemente altra, e in vista di una struttura maggiore (una bottega laboratorio?) che possa significativamente proporsi, "tenere" e durare nel tempo. Chi vuol contribuire, partecipare? Scouts, Parrocchie, Posiviri, Sinistra Giovanile, studenti e prof, popolo dell'Unione e un Coordinamento cittadino che promuova le singole risorse: diamoci da fare, insieme si può.

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